Manomozza

da "Asporti non autorizzati"


Perché Manomozza si chiamava così? 

Perché, ovviamente, non aveva una mano.

Vero, ma fuorviante.

Manomozza era il primo figlio maschio di un temuto camorrista dei Quartieri Spagnoli, Naso di Cane.

La madre, Rosa Nostra, stravedeva per quel ragazzo. Non gli faceva mancare niente. Da ultimo, gli aveva regalato una piccola bottega, tutta marmi e taglienti attrezzi veri, anche se in miniatura. Lì Manomozza giocava al piccolo macellaio, e imparava.

Un giorno, mentre il giovanetto giocava con la sorellina, Fior di Zoccola, successe l'irreparabile. La ragazzina, mossa evidentemente dall'invidia del pene, tagliò il pistolino al fratello.

Nessuno doveva sapere niente dell'incidente. Così, il chirurgo che aveva cauterizzato la ferita, fu passato per le armi subito dopo l'intervento.

Naso di Cane non era in casa, era fuori per lavoro. Rosa Nostra pensò a tutto lei.

Quella sera il camorrista, dopo essere rientrato, si accasciò platealmente nella sua poltrona preferita. "Una giornata tremenda... Ho avuto quattro conflitti a fuoco" disse.

Rosa Nostra, spicciativa ed energica come tutte le mogli dei boss, andò subito al dunque.

Naso di Cane, alla notizia della mutilazione, ebbe quasi un infarto. Poi si riebbe. Era un duro. "Almeno hai conservato la parte... mancante?"

"È in frigorifero" rispose la moglie.

"Brava, ci può essere utile per qualche avvertimento."

Fecero venire il ragazzino. Naso di Cane fu molto paterno: "Figlio mio, qui le voci corrono come il vento. Non voglio che il figlio mio venga insultato. Vediamo, ti potrebbero chiamare Mozzo... Mozzo..."

A quel punto ebbe un'idea geniale. In men che non si dica tagliò la mano destra al figlio.

Naso di Cane era contento e compiaciuto con se stesso. "Ecco, ti chiameranno Manomozza, perché la gente è stupida. Si fermerà alla prima cosa mancante."