Il porco

da "Asporti non autorizzati"


Roberto Ingravalle fu fermato all'aeroporto di Capodichino. Se ne stava in un angolino, piagnucolando, guardato a vista da due finanzieri con il mitra spianato.

"La mia vita è una tragedia. Mio figlio mi ha distrutto la casa. È colpa sua. Si è mangiato tutto. Ha il vizio del gioco. Perciò mi sono attaccato al porco. Per riversare su qualcuno il mio amore di padre."

Poco distante da Roberto, sorvegliato strettamente anche lui, c'era un maiale, che fino a pochi momenti prima era stato portato al guinzaglio dall'Ingravalle.

L'arrestato ebbe parole di pietà anche per la povera bestia. " È il solo conforto della mia vita. È meglio di un figlio. Venivamo dalla Colombia, poi il povero animale, sarà stato per il cambio del fuso orario, per i vuoti d'aria, si è sentito male e ha rovesciato. E voi, solo perché ha rovesciato nell'aeroporto, ci arrestate come due delinquenti."

Un ufficiale della Guardia di Finanza, alle parole di Roberto, indicò dei profilattici riempiti di polvere bianca, che il maiale aveva rimesso.

"Questa è cocaina" gridò il graduato.

"Sono salsicce" replicò il sospettato. "Il mio porco è particolare. Le fa prima."

"Cocaina" insistette il finanziere.

"Che vi devo dire, sarà stata l'aria della Colombia..."

Arrivò un giudice. Ingravalle fu portato in una saletta riservata, per un primo sommario interrogatorio. Il maiale rimase dov'era, a disposizione della giustizia.

"Ingravalle, risulta che avete fatto altri viaggi di recente, sempre con la vostra bestia. Siete stato in Thailandia, in Colombia, in Libano. È evidente che trafficate in droga e che usate il maiale come un corriere. Gli fate ingerire la droga avvolta in contenitori, e il gioco è fatto."

"Tutte falsità, signor Giudice. Quell'animale è la vita mia. Voglio bene a lui più che a quel disgraziato di mio figlio, che mi ha rovinato.

Posso spiegare tutto. Come voi sapete, il mese prossimo si uccideranno i maiali. Il mio mi ha chiesto un ultimo desiderio. 'Prima di morire - mi ha detto - voglio vedere il mondo.' Io ho un cuore e una sensibilità, e l'ho accontentato. Voi, signor giudice, avreste avuto il coraggio di dirgli di no?"