Campagna delle Fontanelle

da "Asporti non autorizzati"


Si diceva che Zia Mariuccia la Rossa non si sarebbe mai sposata. Eppure aveva molte qualità. Principalmente, possedeva la migliore terra coltivata delle Fontanelle, una delle ultime campagne di Napoli. Al centro del fondo c'era una casetta veramente accogliente. Allora, perché la Rossa, rimasta, peraltro, sola al mondo, non avrebbe potuto convolare a giuste nozze? Semplicemente perché il suo aspetto non invogliava. Grande, perciò, fu la sorpresa nel vicinato quando Gaetano il Bufalo la chiese in moglie.

Il Bufalo era un omone grande e grosso, quanto Mariuccia era esile e minuta. Gaetano era uomo di poche parole. Le donne che l'avevano potuto veramente conoscere favoleggiamo della smisurata solidità di certi suoi marmorei argomenti di conversazione.

Legioni di femmine correvano appresso all'uomo. Ma com'è che il disgraziato aveva preferito Mariuccia? Si diceva che l'uomo fosse stato invitato dalla proprietaria terriera. Questa le aveva fatto vedere la casa, la terra ed il frutteto. L'uomo aveva visto tutto distrattamente, quasi con torpore. Si era, però, risvegliato alla vista di una straordinaria pianta di limone. Questa aveva una serie di buchi nel tronco, a diverse altezze. Chissà perché quei buchi era tappezzati di un soffice strato di muschio. Gaetano valutò bene quelle caratteristiche della pianta e, poi, disse a Mariuccia: "Perché non ci sposiamo?"

Dopo le nozze, le donne nubili smisero di ronzare intorno a Gaetano. Il contadino fu, invece, assalito da decine di femmine felicemente sposate. Tanta grazia di Dio non poteva essere goduta in esclusiva da una donna sgarbata ed insignificante come Mariuccia. Quelle, ed erano tante, desiderose di conoscere lo sconfinato argomento del Bufalo, lo aspettavano nascoste tra i cespugli. Approfittavano di quando l'uomo andava a lavorare la terra. Gli si paravano davanti nude dalla cintola in giù, giusto per facilitare la conversazione.

Le vicine di casa erano diaboliche. Mai si fecero sorprendere da zia Mariuccia. La poverina i suoi sospetti e i suoi tormenti li aveva. Certezze nessuna, almeno fin quando cominciarono a nascere, nelle campagne vicine, bambini che erano il ritratto sputato del Bufalo.

La Rossa non si perse d'animo. Fece costruire una grande palizzata tutt'intorno alla sua terra. Come ulteriore difesa contro le nemiche, fece scavare intorno anche un canale colmo d'acqua. Il Bufalo sembrò adattarsi subito alla nuova situazione. D'altronde non era mai stato lui a cercare la compagnia delle altre. Solo continuò a trascurare come prima sua moglie, come quando si forniva ad altri forni.

Zia Mariuccia si lambiccava il cervello per capire. Mentre pensava, il suo sguardo si posò su un cesto di limoni. Avevano tutti una stranissima forma. Sembravano il ritratto di un uomo. Si potevano scorgere le sopracciglia cespugliose, un familiare naso a becco ed un punto nero che era un inconfondibile neo su certe conosciutissime labbra carnose. In preda alla gelosia la donna si precipitò nel frutteto. La donna agitava una mazza. Al chiaro di una luna maestosa, una visione orribile si presentò a Mariuccia. Il Bufalo era avvinghiato alla pianta di limone. Poi dava colpi poderosi all'albero. Il suo argomento entrava ed usciva ritmicamente da uno dei famosi buchi muschiati. Sotto i colpi poderosi, cadevano sul terreno i frutti maturi, tutti geneticamente modificati.