Invertebrati
da "Asporti non autorizzati"
L’Associazione Universitaria per il progresso della scienza, dietro una facciata rispettabile, nascondeva, in quei primi anni 50, un gruppo di farabutti. Si trattava di studenti universitari dediti alle pratiche goliardiche più sfrenate.
Quella volta la fecero proprio grossa. Riuscirono a coinvolgere rispettabili professori di biologia, teologia, scienze morali, psicanalisi, costume e medicina. L’occasione fu un convegno dal titolo inquietante: “L’uomo non è vertebrato”.
Fuoricorso storici di varie facoltà si alternarono per dimostrare, sotto vari angoli visuali, un’unica teoria.
Sotto il profilo delle scienze morali, venne sviscerato il sub-argomento: “Perché la donna fa le corna all’uomo?” La risposta era ovvia: “Perché l’uomo è un invertebrato e la donna si attacca, invece, a ciò che ha stabilmente una forte struttura.”
Il lato teologico venne pure approfondito in relazione a quello delle scienze morali. “Ma l’uomo è stato sempre un invertebrato?” La risposta fu no. “Prima del peccato originale l’uomo aveva quelle qualità. Poi, per punire la donna perse le vertebre. In sostanza: ci va sempre di sotto un altro.”
La questione principale non sembrava ancora essere stata toccata. Gli illustri studiosi cominciarono a toccarsi la spina dorsale. Ma iniziarono a sospettare che non si stesse parlando di quella.
Finalmente, il buio cominciò a squarciarsi. Fu quando uno studente, spacciandosi per allievo di Freud, iniziò la sua relazione. In realtà, si rifaceva anche a Jung. “L’uomo vertebrato: un archetipo universale”. “Da cosa nasce l’invidia del pene? Non dal paragone con un altro uomo vivente, bensì con il modello perfetto che esisteva prima del peccato originale.”
Dopo la relazione di medicina e chirurgia, anche gli studiosi più imbecilli capirono. Un farabutto, spacciandosi appunto per esperto in quella materia, annunziò che con il bisturi e piccoli pezzi d’osso, era riuscito a riportare l’uomo al vero stato di natura. Grazie alla sua opera, gli uomini potevano essere di nuovo vertebrati. Il falso chirurgo promise un’immediata dimostrazione del suo talento, tale da sconvolgere la storia del costume e dell’abbigliamento.
Dopo quelle parole, fecero irruzione altri studenti. Essi avevano una caratteristica comune. I pantaloni erano decisamente slanciati in avanti, perché qualcosa di fortemente vertebrato si proiettava innanzi, a fendere spavaldamente l’aria.