Ippodromo di Agnano

da "Asporti non autorizzati"


I due giovani innamorati si fermavano spesso in macchina nei pressi dell'ippodromo. Lei voleva a tutti i costi mantenere l'integrità principale. Lui non voleva grattacapi. Perciò avevano scelto una via secondaria per approfondire la loro conoscenza.

L'angolo dove si appartavano era solitario e riservato. Non passava mai nessun essere umano di là. Solo Cufecchia 3° faceva la sua apparizione. Vincitore di gran premi, secondo solo a Ribot, era stato da poco ritirato dalle corse. Cufecchia 3° conduceva ora l'interessante e spensierata vita dello stallone. Poiché meritava molto, gli era consentito di farsi una passeggiata quotidiana da solo, proprio all'ora in cui agivano i due amanti contro natura.

Cufecchia 3° li osservava a lungo, rifletteva, nitriva e se ne ritornava alle scuderie.

Un giorno si presentarono insieme, il cavallo ed il suo stalliere.

I due giovani in macchina, mai turbati dalla presenza di Cufecchia 3°, mostrarono subito di non gradire la vista dell'uomo. Si ricomposero alla meglio. Con furia il ragazzo fece marcia indietro. 

Stava quasi per investire il perplesso cavallo, ma frenò in tempo. Lo stalliere si avventò con una mazza contro l'auto e tempestò la lamiera con una gragnola di colpi.

Il giovane provò a protestare. La voce era strozzata:

"Ma se non l'ho neanche sfiorato il tuo cavallo."

"No - fu la risposta - ma me lo avete pervertito. Da quando vi ha visto, chiede solo una cosa alle cavalle. E non è quella giusta per avere puledri. Vi sparerò in bocca se ora non vi fermate e, buoni buoni, fate l'amore davanti a lui. Ma, questa volta, come Dio comanda."