La barba non fa il filosofo

da "Asporti non autorizzati"


Dario Agliata aveva un aspetto che metteva davvero soggezione. La gente che entrava in contatto con lui lo chiamava, pur senza conoscerlo, "professore". Lui rispondeva con sussiego, che rafforzava il suo ascendente accademico.

In realtà, Agliata era arrivato a malapena alla quarta elementare e commerciava, con grande fortuna, in legumi.

L'aria professorale derivava principalmente dalla grande e folta barba che gli copriva il volto. A guardar bene, però, si scopriva che i peli del barbone erano uno differente dall'altro. 

Agliata era preoccupato. Il bellissimo ornamento del viso perdeva peli. Bisognava correre ai ripari. 

Una sera si risolse a risolvere il problema. Fece il giro dei migliori bordelli di Napoli. Come era accaduto in tante circostanze precedenti, le buone ragazze fecero a gara pur di donare ad Agliata ciuffetti provenienti dai loro beni più intimi e preziosi. La barba di Dario era, infatti, finta e di origine innominabile, almeno nella buona società.