Via Tribunali
Sito dove sorgeva il convento di San Raffaele
da "Il Contastorie"
Si era in pieno 1600. La scienza medica era ancora rudimentale. Se una coppia non aveva figli, c'era poco da stare allegri. Non c'erano gli strumenti, quali la fecondazione in vitro e altre diavolerie, che sono oggi a disposizione dei ginecologi, per la gioia delle loro tasche.
Altro particolare: Napoli, in quell'epoca, pullulava di ordini religiosi. Era praticamente impossibile tenere il conto di monaci, preti e suore.
Nessuno si meravigliò, quindi, se in via Tribunali sorgesse, all'improvviso, il convento di San Raffaele tenuto da un fino ad allora sconosciuto ordine dei Frati della Natività. Già si sapeva che San Raffaele favoriva le nascite impossibili, e, ben presto, si venne anche conoscere che, grazie all'intercessione dei buoni religiosi, le probabilità di vincere la sterilità raddoppiavano.
L'attività del convento andò avanti per anni, fin quando i monaci sparirono, improvvisamente, come avevano fatto la loro comparsa. L'edificio che aveva ospitato la comunità, per soprammercato, venne raso al suolo. Il popolo, osservata la sequenza degli avvenimenti, pensò che ci fosse stata la mano dell'Inquisizione. Nulla si seppe mai di preciso, e la gente, finché durò il ricordo dei frati, si chiese sempre il perché fosse stata interrotta la loro opera, che tanto bene e tanti figli aveva fatto.
Il mistero è stato svelato solo di recente.
L'Inquisizione accertò che il superiore, Fra' Saverio aveva fatto un ragionamento molto semplice, precorrendo gli sviluppi della scienza medica. La colpa della sterilità o è dell'uomo o è della donna. Se il maschio non funziona, basta intervenire opportunamente sulla donna, e il gioco è fatto. I frati, seguendo questa metodica, risolvevano il cinquanta per cento dei casi, il che, francamente, è un miracolo.
Come avveniva l'evento prodigioso? La donna che desiderava diventare madre, solo se era maritata, giovane e piacente, veniva ammessa a pregare nella cappella di San Raffaele. Se era un cesso, non se ne faceva niente.
Dopo che la femmina era stata una decina di minuti a dire le sue orazioni, la statua di San Raffaele si animava e scendeva sorridente dal suo altarino. Miracolo? No. Uno dei frati, secondo un rigido turno fissato da Fra' Saverio, impersonava il Santo e si manifestava in quel modo alla donna in attesa proprio del miracolo. Molte signore, per l'emozione e lo spavento, svenivano. Il resto era sicuramente tramortito. Tanto da permettere al monaco di turno di fare i comodi suoi e di concepire, nel cinquanta per cento dei casi, il bambino tanto desiderato.