Via Duomo
Ristorante "Il giardino dell'Eden"
da "Il Contastorie"
La famiglia Trampetti, prima il padre Giulio e poi il figlio Alessandro, gestiva da cinquantacinque anni il ristorante "Il giardino dell'Eden" in via Duomo. L'esercizio era largamente conosciuto in città per la sua buona cucina. Doveva, però, le sue fortune economiche ad un altro genere di attività, noto solo ad una ristretta e ben pagante cerchia di buongustai.
Annibale Vasile era stato tra i primi commensali del ristorante. Vecchio e malandato, sentendo la fine vicina, espresse ai parenti l'ultimo desiderio. "Fatemi mangiare per l'ultima volta all'Eden."
I familiari cercarono di dissuaderlo. Non ci fu nulla da fare. Così, accompagnato da un giovane nipote, fece il suo ingresso nel ristorante.
Alessandro Trampetti usò con Annibale i riguardi e le gentilezze che si devono ad un antico e facoltoso cliente. Trampetti portò due menù, uno dei quali fu fatto vedere anche al giovane nipote, l'altro fu riservato solo alla consultazione di Vasile. Questi diede un'occhiata frettolosa alla lista delle vivande, ed operò una scelta rapida e distratta. Poi si immerse per lunghi minuti nello studio del secondo opuscolo. Alla fine: "Scelgo la mela numero 15."
Dopo qualche minuto apparve un'avvenente ragazza. La giovane reggeva con una mano una mela di plastica con sopra scritto "n. 15" e con l'altra un piccolo vassoio di sugo. Finse di inciampare e rovesciò la salsa addosso al vecchio.
"Signore, mi perdoni. Ora cercherò di rimediare. Venga su con me. Cercherò di smacchiarle il vestito."
Un'espressione di beatitudine si disegnò sul volto di Annibale. Salutò il nipote, con l'intensità dell'ultima volta, e salì in un appartamentino sopra al ristorante.
Lì Vasile morì come aveva sempre desiderato. Tra le braccia della numero 15. Ma se fosse accaduto con la numero 12 o la 13, non si sarebbe arrabbiato.