Via Francesco Saverio Correra detta Il Cavone

da "Il Contastorie"


Sentivo il suono di un violino. Gatti di tutte le razze e i colori correvano verso il punto da dove la musica si irradiava.

Mi trovavo in una zona non molto illuminata, alla base di una salita che si impennava rapidamente. Su, in alto, davanti alla Luna, due figure umane.

Damalisca, ossuta, altissima, la buona, vecchia, pazza gattara, con ampi e delicati movimenti, lanciava trippa e alici.

Dietro di lei, un vecchio signore tarchiato, il perenne innamorato, da tanti anni fermamente e cortesemente respinto, suonava, ispirato, un violino.

Intorno a loro, decine di gatti che miagolavano, afferravano il cibo e lo mangiavano avidamente.