Zona Industriale
Azienda in crisi
da "Il Contastorie"
Benedetto Funicella era rimasto solo nel vasto stanzone che un tempo aveva ospitato lui ed altri otto compagni di lavoro. Una crisi catastrofica aveva investito l'azienda. Moltissimi erano stati licenziati in tronco. Funicella era stato uno dei pochi fortunati a sopravvivere all'accetta della ristrutturazione. Anzi, sembrava che il suo apporto lavorativo fosse particolarmente apprezzato.
Il capo del personale si scomodava almeno due volte alla settimana per andarlo a trovare.
"Come va? È tutto di suo gradimento?"
"Veramente mi sento un po' solo. Non ho niente da fare. La giornata non passa mai."
"E si porti un televisore da casa. Esca, vada a fare quattro passi. Si diverta. Si porti una donna in camera."
Ma com'è che a Benedetto veniva riservato un trattamento da favola, mentre gli altri impiegati erano stati cacciati a calci nel sedere?
C'era un morto di mezzo.
Si era da poco saputo che l'azienda nella quale lavoravano era in una situazione economica disperata. Si cominciava a parlare di riduzioni di personale. Antonio Cinquegrana, il collega più caro di Funicella, aveva fatto una drammatica confessione all'amico: "Sono molto addolorato per voi. Io, ormai, non ho interesse. Sai, ho solo qualche settimana di vita. Non lo dire a nessuno. Sei il solo a conoscenza di questo segreto."
Funicella ci pensò sopra tutta la notte. Era molto dispiaciuto per l'amico, ma aveva una famiglia numerosa. Il giorno dopo chiese al moribondo un piacere. Quello ci rimase male, poi capì la situazione e accondiscese.
Andrea Funicella e Antonio Cinquegrana finsero di litigare violentemente per una sciocchezza.
Gli altri componenti dell'ufficio si meravigliarono, e non poco. I due, fino ad allora, avevano sempre filato d'amore e d'accordo.
Comunque, Funicella, davanti a tutti, promise di farla pagare molto cara a Cinquegrana. Prese una patata, la ricoprì di spilli e proclamò che quella era una fattura a morte per il povero Antonio.
L'oggetto del maleficio morì in capo ad una settimana.
La notizia di quello, che fu subito qualificato come omicidio esoterico, si sparse in tutta l'azienda, ed arrivò ai più elevati livelli dirigenziali. Là dove si stavano preparando le liste di licenziamento.
Il più era fatto. A Funicella non restò altro che procurarsi una patata gigante. Di quelle che venivano segnalate tra i fatti portentosi dalla "Domenica del Corriere".
Il capo del personale e tutta l'alta dirigenza vennero a sapere subito dell'introduzione in ufficio del pericoloso tubero.
Funicella non dovette scomodarsi a conficcare nel patatone neanche uno spillo. Ricevette, in men che non si dica, una lettera accorata che lo conservava vita natural durante nel posto di lavoro.