'A morte va truvanne 'accasione

(La morte va cercando l'occasione più adatta.)


da "Il Contastorie"


Il corpo di Giacinto Manfredonia era straziato da tubicini, sonde, cavetti. Macchine infernali si muovevano incessantemente per assicurare al paziente una vita che, ormai, era solo artificiale. I medici del reparto dell'Ospedale Cardarelli, dove era ricoverato Giacinto, spettegolavano a più non posso ai danni del loro primario, professor Antonio Manfredonia.

"Voglio proprio vedere se si fosse trattato di un povero diavolo e non dello zio di un primario. Già sarebbe al cimitero."

"E' uno scandalo. Sprecare tanto danaro pubblico per tenere in vita uno che, praticamente, è morto."

"Però, da un altro punto di vista, c'è, comunque, da apprezzare tanto amore e interessamento per un anziano parente. E proprio di questi tempi..."

"E sì, il primario non si rassegna all'idea dello zio morto."

I commenti dei sanitari si intrecciavano. Le opinioni erano diverse, ma tutti, però, concordavano su un punto: "Cosa ci faceva, vicino al paziente, un monitor, che sicuramente non segnava dei valori corporei?"


Antonio Manfredonia era, stranamente, sempre incollato alla linea spezzata che si sviluppava sul visore. Quella linea, e non i valori clinici, lo preoccupava. L'andamento doveva essere negativo. Da giorni, infatti, era inavvicinabile, scurissimo in viso.

Poi, finalmente, un giorno, la linea assunse una conformazione che doveva essere sicuramente favorevole. Un bel sorriso si stampò sulla faccia dell'illustre clinico. Corse a staccare le spine, i tubicini e le sonde, e chiamò il prete. Così lo zio morì anche ufficialmente.

Si era trattato di un caso di accanimento terapeutico-finanziario.

Lo zio, da giovane, aveva portato la sua cospicua fortuna all'estero, convertendola tutta in franchi svizzeri. Negli ultimi momenti di lucidità, come accade spesso ai peccatori, si era pentito del suo ribaldo gesto contro l'economia nazionale. Nel testamento aveva imposto all'erede di cambiare l'intera sostanza, nel giorno stesso della sua morte, in lire.

E il nipote primario, unico erede, si era avvalso dei più moderni ritrovati della scienza medica per assicurare una morte con i dovuti conforti religiosi e con il più vantaggioso rapporto di cambio lira - franco svizzero.