Verso l'oceano
da "Il messia meccanico"
O giovane donna Achelanga, o giovane uomo Achelanga,
fino all'età della ragione nulla ti è stato detto. Sì, ti sono state raccontate favole, ma sei stato avvertito che navigavi nel mondo della fantasia. È vero, ti è stata ripetuta fino alla nausea – perdonaci, ma era necessario – la nostra massima suprema. Senza di essa la nostra comunità non esisterebbe. Capisci bene: non procurare il male ad altri, perché non desideri essere colpito dal male di altri. Ama, perché desideri essere amato.
Tutto ciò è nobilmente ovvio e banale.
Le nostre capanne sono lambite da uno stretto rigagnolo, dove sono imprigionate antiche tradizioni, che ostacolano la tua crescita. Ma ora hai l'età giusta per percorrere la parvenza del fiumiciattolo e distaccartene, immergendoti là dove esso comincia finalmente a diventare un fiume, che si fa sempre più impetuoso. Immergiti allora in quelle acque e nuota vigorosamente. Le rive si fanno sempre più lontane. Potrai scorgere, però, sia a destra che a sinistra, delle grotte. Entra in esse. Sono le case degli spiriti. Non temere, non troverai fantasmi che ti tormenteranno. Accendi la torcia e scorgerai sulle pareti dei segni. Guardali e rifletti. Quelle tracce narrano le esperienze e le conoscenze dei nostri antenati.
Uscendo da ogni grotta, guarda il cielo, il sole, le stelle e la natura intorno a te. Confronta la tua esperienza con quella di chi ti ha preceduto.
Vai avanti, nuota e visita altre grotte. Sarai come il fiume, sempre più largo.
Quando ti sentirai pronto, aggiungi i tuoi segni a quelli che sono nelle grotte. Non temere se, grotta dopo grotta, contemplazione dopo contemplazione, il fluire incessante ti porterà ad incidere segni in contrasto con quelli che avevi apposto prima. Un segno su una corteccia, un raggio di sole filtrato da un albero possente, un canto di un uccello potrà mettere in discussione le convinzioni raggiunte e ispirartene nuove, che saprai non essere definitive. Avrai capito che il diritto di cambiare idea è un nostro diritto, fondamentale ed irrinunciabile.
Vi sono stati, è vero, tra noi alcuni che si sono fermati, che hanno rifiutato l'eterno fluire della conoscenza, per rifugiarsi nella fissità illusoriamente rassicurante di un'idea ossessiva. Essi si sono arenati sulle rive e lì sono marciti come quei tronchi d'albero color della morte, imprigionati nella fanghiglia.
Invece tu vai sempre avanti, finché, davanti a rive lontanissime, ti troverai di fronte ad acque immense. Certo, sarai ancora ben lontano dalla perfezione della perfetta conoscenza alla quale avevi imparato ad aspirare, ma ti sentirai non indegno di essere una goccia del vasto oceano.