Diario dell'entità Ilario / 7
data ultramondana 345700/25
da "Papà è nel tavolino" / 9
Appena giunti a destinazione, abbiamo presentato una ponderosissima ed elaborata relazione al congresso “Il futuro della città - C’è un futuro per le città?” Il nostro lavoro è intitolato “Nuove elite al governo delle realtà urbane di oggi. Presenzialismo, crocchette, globalizzazione e fuochi d’ artificio.” La relazione è stata messa, per il momento, agli atti. Tanto il congresso ha un’eternità davanti a sé.
Il cardinale, al quale erano andati di traverso i pasticcini, ha reso pubblica una lettera pastorale. In tono molto vibrato, ha attribuito gli avvenimenti a forze diaboliche, ed, infatti, c’era molto odore di zolfo. L’opera di Satana è stata senz’altro favorita, secondo l'eminente presule, dal comportamento degli impiegati di banca riottosi ai cambiamenti e della cittadinanza di basso livello, che non osserva il precetto festivo e fa altre schifezze.
Per quello che ci riguarda, ci siamo rivolti ad un legale perché esamini se, nelle dichiarazioni dall'arcivescovo, ci siano gli estremi per una nostra querela per diffamazione.
Michail Aleksandrovic si propone di far entrare in crisi la giustizia borghese, mettendo a nudo i suoi meccanismi di strumento di classe. Peppino è molto perplesso. Secondo lui, le contrapposizioni di classe sono molto sfumate e, tutt'al più, si può parlare di classe mista. Non sono molto d’accordo, se non altro perché la teoria è esposta in termini cabarettistici. Sa proprio si vuole approfondire l'argomento, è bene rifarsi alla mia teoria dalla crisi di identità, che ho avuto anche modo di esporre a Karl Marx. Già ho detto, infatti, che la classi ci sono, ma che non c'è spirito di classe, perché ognuno crede di essere una cosa diversa da quello che è.
Abbiamo approntato delle interferenza ai programmi televisivi del mondo intero. I problemi tecnici sono risolti. Nell'ora serale di massimo ascolto (quando la pubblicità è carissima) Bakunin è apparso sulle televisioni di tutto il mondo. La barba, il suo aspetto paterno, il triangolo che Peppino gli ha messo dietro la testa, hanno ingannato l'intera umanità.
Michail Aleksandrovic, Miscia per gli amici, ha detto: “Il mezzo televisivo renda onnipotente chi ci appare dentro. Io, Mio Dio, sono onnipotente per definizione e, quindi, finora ho respinto tutte le proposte di intervista avanzate dalle reti televisive.
Se sono apparso ora e perché devo fare un annuncio di importanza fondamentale. Il primo gennaio dell'anno terrestre 2040 ci sarà la fine del mondo. La cerimonia sarà trasmessa in diretta, ma non tollererò interruzioni pubblicitarie.”
L’apparizione quasi divina ha provocato molto fermento nei movimenti integralisti e fondamentalisti, che ce l'hanno ora con l' Ente supremo. Hanno dovuto conoscere l'annunzio della fine del mondo non dal Principale o da profeti, ma, come gli altri, come gli infedeli, dalla televisione, o, il giorno dopo, dai giornali.
Sarà forse per la buona riuscita del programma televisivo che ha battuto ogni indice di gradimento, il fatto è che Peppino è precipitato in una crisi mistica.
Questa, e l'appassionata lettura di libri di storia delle religioni e delle sette antiche e moderne, hanno portato alla fioritura, del Peppinismo o Puppinismo. Peppino ha approfittato di momenti di sbandamento in alcuni gruppi integralisti. Tra queste anime (non in senso spiritistico) è apparso qua e là per il mondo recando il nuovo verbo. A tutti si è manifestato come Aura Al Puppin, il principio e la fonte di ogni bene e di ogni caloria.
Siccome Peppino, nonostante tutto, non è un' entità esagitata e non gli piacciono certi estremismi, ha cercato con ogni mezzo di ricondurre alla ragione i suoi fedeli. Soprattutto vuole che i seguaci della sua parola non si dimostrino intolleranti con gli appartenenti agli altri credi.
Ha esaminato e risolto da par suo, magistralmente, il problema.
Nel libro sacro del Puppinismo, che conta poche pagine, essendosi la divinità riservata ulteriori rivelazioni, c’è il fondamentale discorso del cannolo.
"Ogni cannolo alla siciliana è differente da qualsiasi altro cannolo alla siciliana. Eppure, essi sono tutti graditissimi al Supremo Al Puppin."
In questo semplice principio, che, pure, ha la grandezza di poter essere compreso anche dal poveri di spirito, c’è tutto l' odio di Peppino per il razzismo ed il suo amore per i cannoli alla siciliana che, quando era vivo, era incommensurabile.
Ho visto Peppino di sfuggita. Era impegnatissimo nei preparativi per la giornata mondiale del cannolo.
Gli ho chiesto: "Come va?"
"Da Dio" mi ha risposto con grande impudenza.
Peppino, nel corso di una cerimonia solenne, ha proclamato Palermo città sacra del Puppinismo. Ma in città la presenza mussulmana aumenta a vista d'occhio. Quando tutta la città sarà conquistata dall'islam, Aura al Puppin proclamerà la prima cannolata per liberare la città dagli infedeli.
Nel pantheon di Peppino ci sono anch'io, sia pure come divinità minore. I fedeli mi conoscono come Ilarion, o colui che adora le cassate alla siciliana, ovvero, ancora, il definitivo principio distruttore di ogni dieta ipocalorica.
Bakunin non voleva essere della partita. Per lui vale sempre il principio “né Dio, né capi”. Poi, dopo matura riflessione, ha intravisto aspetti ludico-religiosi e, ed ha accettato di essere anche lui deificato, anche se ad un livello minore, pari al mio. Ora, agli occhi dei fedeli peppinisti, o puppinisti, che dir si voglia, è Miscia il terribile, il principio inesauribile di ogni male e di ogni restrizione.
È rappresentato con in mano il sacro finocchio, elemento principe di ogni dieta. Come imperatore del male gastronomico, Miscia il terribile ingaggia fiere battaglie con Aura Al Puppin, fonte perpetua di bene e di grasso superfluo. I due si combattono a colpi di finocchio contro cannolo.
Trionferà il bene? Avrà la meglio il male? E chi lo sa? Certo è che al centro di tutto c’è l'uomo, specialmente quello cosiddetto civilizzato, che ha sua disposizione una quantità di calorie di gran lunga superiori al suo fabbisogno.
Come mi regolo io, quale divinità minore? Confesso che sono molto indeciso. A volte parteggio per il bene, altre per il male.
Così, a turno, Aura Al Puppin e Miscia il terribile si pigliano le cassate alla siciliana in faccia.
Teologicamente parlando, Peppino l’ha combinata proprio grossa. Chi possiede il marchio "Dio", detentore in perpetuo di tutti i diritti di sfruttamento su ogni versione, è su tutte le furie.
Per evitare guai maggiori, Peppino è stato obbligato, più con le cattive che con le buone ad una pubblica abiura.
Davanti al plenum della sacra congregazione dei culti ufficialmente ammessi, tra i quali spiccava, come specialista in abiure, Galileo Galilei, Peppino non ha perso il suo spirito (nel senso di umorismo).
"Cosa devo dichiarare - ha detto - che Marte gira intorno a Venere?"
La dichiarazione ha aggravato la posizione del mio amico e codivinità. Ha dovuto accettare che il Peppinismo non venga più considerato una religione, ma solo un movimento storico-mitologico, inteso come ansia e reazione dell’uomo occidentale contro tutte le diete che hanno funestato il mondo nei satolli anni postbellici. Ha dovuto, inoltre, abbandonare la direzione spirituale del movimento ed accettare di essere declassato. Tutti e tre siamo ora dei semidei.
La guida della setta è stata assunta da un predicatore televisivo americano, che, al contrario di Peppino, ha notevole senso commerciale e saprà far ben fruttare le buone intenzioni della pia gente, con problemi mistici e calorici.
La sacra congregazione per i culti ammessi ha mandato tutti i nostri incartamenti alla commissione di disciplina.
La colpa è di Peppino che ha cominciato con Napoleone, si è divertito come un pazzo e, nel suo delirio ludico, ha coinvolto anche Miscia. Alla fine hanno fatto le cose smisuratamente in grande. Siamo stati puniti.
Grazie all’intervento dell’angelo (anche lui, poverino, comincia ed essere in difficoltà) abbiamo avuto un castigo molto lieve, che, fra parentesi, non c’è neanche dispiaciuto.
Per quindici giorni terrestri ci siamo dovuti reincarnare in gatti. È una bella vita. Ce ne andiamo a zonzo, gridiamo alla luna e facciamo pipì conto i detestati palazzi del potere.
Michail Aleksandrovic Bakunin, al momento gatto Fru Fru, è il più incontinente. Non ci poteva essere pena migliore per i componenti del circolo anarchico-felino. Osserviamo comunque, con molta preoccupazione Peppino. In certi momenti si estranea e comincia a fare le fusa come un dannato (in senso figurato). Il suo stato corrisponde, al livello umano, ad una grandissima eccitazione.
Finalmente abbiamo capito cosa ha covato nella sua condizione di gatto sornione. Si è leccato i baffi, si è avvicinato a noi ed ha detto con fare circospetto:
"Ragazzi, ho un’idea. Certamente sapete che gli egizi divinizzavano i gatti..."
Non gli abbiamo neanche fatto terminare il suo pensiero, fonte sicura di altri guai. Pur essendo pacifisti, gli siamo zompati addosso, ed abbiamo dato inizio ad una ben riuscita rissa felina.
Ci stiamo leccando le ferite ed abbiamo già fatto pace.
Peppino, comunque, non si è dato per vinto con il Puppinismo. È ricorso in appello ed ha vinto. Ha avuto la fortuna di avere un avvocato molto in gamba. Si trattava di un mormone che era stato messo al bando dalla sua congregazione. Ha molto sofferto per questo, tanto da mettersi a studiare diritto canonico, islamico e religioso in generale, per superare il trauma. Ma se l'era voluta lui. Aveva sostenuto, con abbondanza di dati, che la tredicesima perduta tribù di Israele si era trasferita in Antartide. La prova inconfutabile? Aveva trovato un gruppo di pinguini che mangiavano solo pane azzimo.
Dopo la vittoria giudiziaria e la piena reintegrazione nel suo culto, ho trovato Peppino in un roveto ardente. Lui ha sempre amato gli effetti speciali. Fumando tranquillamente una canna sembrava dettare qualcosa a uno stranissimo individuo tutto allucinato, che di canne ne fumava due. Mi ha letteralmente cacciato via. L'ho perdonato, ho capito che avrei potuto distrarre quello che scriveva.
Aura al Puppin stava dettando il libro sacro del Puppinismo al suo profeta Cassatìa. Più tardi mi ha spiegato che bisogna stare molto concentrati ed attenti quando si ispira un libro sacro a un profeta. È lo stesso quando si compila un elenco telefonico, deve contenere tutte verità.
Io gli ho obiettato che un elenco telefonico non contiene verità assolute. Nel momento in cui lo consulti, ci sono dati che non corrispondono a verità, per disdette, morosità ed altri motivi. "Ho capito – mi ha risposto sbuffando Peppino – io mi ammazzo di lavoro per ispirare i profeti e subito esce uno e la butta in teologia."
È arrivata una carretta del mare con 3000 clandestini in cerca di fortuna. Hanno arrestato lo scafista, un certo Noè, che, a causa del mare grosso e dell'età, ha sbagliato rotta.
Cassatia sta facendo incetta in tutto l'aldilà di roba di prima qualità. Ha l'onerosa responsabilità dell'organizzazione del 1245° convegno "Facciamo chiarezza nelle profezie." Interverranno profeti di tutte le religioni rivelate, che, se non fumano canne di prima scelta, sballano.
Nelle mie visite sulla terra mi sono procurato biberon, sonaglini, latte in polvere, giochini di gomma. Insomma generi di conforto per neonati. Mi sono fatto dare da Lucilla le cose che usavano i nostri figli da piccoli, anche le tutine meglio conservate. Mi ero detto: “Chissà come trattano i neonati nel Limbo? Meglio essere previdenti. E se li trattano male come in certi orfanotrofi terrestri?”
Con mia grande sorpresa il Limbo non c'è più. È un'area dismessa. Ci costruiranno un enorme centro commerciale, che sulla terra è un importante luogo di culto. Ci hanno, poi, spiegato che la decisione di abolire il limbo è stata presa dal Vaticano. In Vaticano, hanno detto, ne sanno molto più di noi di quello che succede qui.
È un autentico spasso ascoltare Voltaire. Oggi ci ha voluto fare omaggio del suo ultimo racconto filosofico. "C'era una volta uno scarafaggio. Era uno scarafaggio molto laborioso e molto pio. Sapeva di avere una grande fortuna: credere in Dio. Si rammaricava, però, che altri scarafaggi credevano in altre religioni. Sapeva, però, che non poteva farci niente perché gli scarafaggi eretici e infedeli erano induriti nelle loro false convinzioni. Comunque, alla fine, lui sarebbe andato in paradiso e gli altri scarafaggi all'inferno, perché lui aveva un'anima immacolata. Passò un uomo. Era un uomo molto laborioso e molto pio. Sapeva di avere una grande fortuna: credere in Dio. Si rammaricava, però, che altri uomini credevano in altre religioni. Sapeva, però, che non poteva farci niente perché gli uomini eretici e infedeli erano induriti nelle loro false convinzioni. Comunque, alla fine, lui sarebbe andato in paradiso e gli altri uomini all'inferno, perché lui aveva un'anima immacolata e gli altri non avevano un'anima, proprio come quello schifoso scarafaggio che aveva davanti e che uccise senza pietà. Passò un gigante. Era un gigante molto laborioso e molto pio. Sapeva di avere una grande fortuna: credere in Dio. Si rammaricava, però, che altri giganti credevano in altre religioni. Sapeva, però, che non poteva farci niente perché i giganti eretici e infedeli erano induriti nelle loro false convinzioni. Comunque, alla fine, lui sarebbe andato in paradiso e gli altri giganti all'inferno, perché lui aveva un'anima immacolata e gli altri non avevano un'anima, proprio come quello schifoso uomo che aveva davanti e che uccise senza pietà. E questa, miei cari, è una storia vera. Tranne in un piccolo particolare. I giganti non esistono."