Il quartiere che non c'è più

da "Asporti non autorizzati"


Prima che il mondo diventasse tutto uguale succedevano cose insolite nel Quartiere “che non c'è più.”

Come era il quartiere? Un gruppo di palazzi dai muri scrostati, affacciati sul mare. Vicoli e tanti panni stesi ad asciugare su fili tra gli edifici. Case modeste che emanavano, però, un profumo di fresco e di pulito.

La chiesa era quasi sulla spiaggia. Quando il parroco si affacciava per contemplare il mare, il vecchio tipografo anarchico, per fargli dispetto cominciava a camminare sull'acqua.

La moglie di Luigi non voleva che il marito fumasse in casa. Doveva andare sul balcone. Ma Luigi, immancabilmente, dopo aver contemplato il cielo, saliva insieme al suo fumo verso l'alto e andava, alla fine a sedersi su una nuvola di passaggio. Il problema era che Luigi sapeva salire ma non scendere. C'era molta solidarietà nel quartiere e, ogni volta, i vicini, servendosi di scale e di corde, riuscivano a riportare il fumatore a casa sua. Era una fortuna che Luigi fumasse solo poche sigarette al giorno.

Certo non mancavano momenti di tensione nel Quartiere, ma, dopo, tutti tornavano a vivere in pace. 

Avevano detto a Gaetano di farsi risuolare le scarpe, ma lui non l'aveva fatto. Così l'uomo, volando, aveva stracciato (aveva un chiodo che sporgeva dalla suola) un lenzuolo di una vecchia. Era nata una lite furibonda che aveva coinvolto anche molte anziane che ondeggiavano portate dal vento, come la loro biancheria stesa al sole. I componenti più influenti della comunità erano saliti in cielo per pacificare gli animi e sistemare la faccenda, ma, alla fine, si erano messi a litigare pure loro.

Il mandolinista, che non volava perché soffriva di vertigini, cominciava a suonare vecchie canzoni, scatenando entusiasmo. Invece di litigare, la gente, ora, ballava e cantava.

C'erano abili e operosi artigiani in quel luogo. Lo scemo del Quartiere si metteva in fila da solo davanti all'Ufficio di Collocamento. Tutti volevano lavorare, ma nessuno sotto un padrone.

Il vecchio barbuto faceva mentalmente calcoli aiutandosi con un vecchio libro gualcito. Poi entrava in un botteghino dove si giocava il lotto. Bambini sfrontati lo seguivano, e sbirciavano il suo gioco. Erano mandati da altri giocatori che volevano carpire i segreti del vecchio.

I ragazzi facevano giochi pericolosi. Salivano in alto nel cielo e poi si buttavano giù a grande velocità, fermandosi a pochi centimetri dal suolo.

La madre apprensiva legava i quattro capi di un grande fazzoletto alla maglia del figlio, come se fosse un paracadute.

Chiedevano pizze nella locanda, ma, inutilmente. Il pizzaiolo perfezionava sempre di più il suo prodotto. Era arrivato a un livello sublime e gridava: “Questo è cibo per gli dei!” Le pizze erano anche esse convinte della loro suprema qualità. Uscivano roteando e fumanti dal forno e, dopo essere passate sotto il naso degli sbigottiti e affamati clienti della pizzeria, volavano verso l'infinito.

Il farmacista, dopo aver sorpreso la moglie a letto con un concorrente, scaraventava in strada il letto con i due amanti e i due adulteri fuggivano coprendosi alla meglio con i panni stesi ad asciugare.

Un uomo con il trombone si fermava sotto la lapide che celebrava un giovane caduto in guerra, e suonava in segno di omaggio. Si risvegliava l'antico dolore del padre del giovane morto in battaglia, che saliva come una furia in cielo, serrando i pugni e imprecando contro il terribile dio degli eserciti.

Lungo le strade si aprivano botteghe degli artigiani. Il calzolaio riparava le scarpe e declamava le sue poesie. Il sarto scriveva con l'ago, con il filo e con il cuore canzoni romantiche, parole e musica, all'interno delle giacche. Si era specializzato in vestiti per serenate.

Passava nel vicolo un concertino, un cantante, un mandolino, e tanto vino. Il vecchio barbuto aveva vinto al lotto e invitava tutti a festeggiare con lui. Tutti scendevano giù a bere e a cantare. Poi si era fatta sera e, a quell'ora, nessuno più passeggiava in cielo.

La moglie del farmacista era stata perdonata. Aspettava che il marito si addormentasse e saliva su in alto dove lo aspettava il suo amante.