'A capa 'e sotta fa perdere 'a capa d' 'a capa e coppa

(La "testa" di sotto conduce alla perdizione della testa di sopra.)


da "Il Contastorie"


Se Gerardo Chioppa si trovò in una guarnigione della legione straniera nel deserto non fu per un amore non corrisposto. No, fu per una cruda e brutale questione di sesso.

Gerardo viveva in un paese arroccato su una delle montagne dell'Irpinia. La sua vita non fu mai quieta e tranquilla, almeno dall'età della pubertà in poi.

Da quando si coprì di brufoli e sentì imperioso il richiamo dell'amore fisico, cominciarono i suoi drammi. A questo si aggiunga che la terra nella quale viveva Chioppa era ricchissima di falde sotterranee d'acqua.

Ma che c'entra questo secondo aspetto?

C'entra, c'entra.

Il fatto è che Gerardo Chioppa era un rabdomante molto speciale. Ma, per scoprire le sue attitudini, gli ci volle tempo e, soprattutto, dolore.

Un rabdomante normale usa una bacchetta di legno per scoprire le acque sotterranee. 

Gerardo non aveva bisogno del ramo d'albero. Lui la bacchetta l'aveva incorporata.

Quanto era in prossimità di una sorgente sotterranea, l'attrezzo che rappresentava plasticamente la sua virilità, cominciava a mostrare segni di irrequietezza, ad acquistare corpo e volume e, alla fine, a piegarsi in modo tale da indicare inequivocabilmente il luogo sotto il quale scorreva il prezioso liquido.

Poiché, come abbiamo già detto, tutta la zona circostante il paese di Gerardo era ricchissima in profondità d'acqua, la vita del giovane diventò un inferno.

Al principio pensò di essere un coniglio in calore, finché una fattucchiera del paese gli spiegò, finalmente, quale era la sua vera natura. Era un rabdomante.

Ma, prima che capisse, per spegnere l'arsura, commise più di dieci stupri.

Fu trascinato, per i suoi delitti, davanti ai giudici. Il suo avvocato tentò il colpo grosso. Ricusò la corte, sostenendo che Gerardo dovesse essere giudicato dal Magistrato delle acque.

Il finissimo escamotage giuridico non incontrò il favore dei giudicanti.

Fortuna volle che Chioppa, alla vigilia della sentenza, riuscisse a fuggire. Raggiunse l'Algeria, ancora sotto la dominazione francese, e si arruolò nella legione straniera.

Durante le pause delle marce forzate nel deserto, ai commilitoni che gli chiedevano: "Sei qui per dimenticare una donna?" rispondeva. "No, sono qui per dimenticare le falde sotterranee d'acqua."