Chi nun è bbuono a fa 'o surdato, 'a mugliera s' 'a ffottene

(Chi non è in grado di essere un buon soldato, è giusto che sia un cornuto.)


da "Il Contastorie"


Linda Colavolpe era una fascista sfegatata. Militarista e guerrafondaia, avrebbe voluto servire la patria in armi. Ma era una donna. Perciò si dovette accontentare di sposare un generale.

Quando scoppiò la guerra, per assistere di persona alle immancabili conquiste, dell'Italia fascista e proletaria, si impose sul suo debole marito, ed ottenne di accompagnarlo nelle campagne militari.

Ma, ahimè, cominciò il suo calvario. Passò di sconfitta in sconfitta, di ritirata in ritirata. Non faceva che inveire contro il marito e, per vendicarsi e vendicare il fascismo, dopo ogni battaglia perduta, si congiungeva con tutto il battaglione.

Dopo l'armistizio, abbandonò il marito e tornò in Italia. Riuscì a salire su un treno, che l'avrebbe fortunosamente riportata a casa. Suo compagno di scompartimento fu un giovane disfattista, che, invece di pensare ai tristi destini della patria, faceva le parole incrociate.

Linda guardava distrattamente il paesaggio che scorreva davanti al finestrino ed, assorta, pensava alla guerra persa ed alle battaglie che aveva vinto con la truppa. Intanto il giovane, dopo aver molto pensato, pronunciò ad alta voce la soluzione ad un quesito che lo aveva tenuto sulle spine per molto tempo: "Guerra di Troia."

Linda alzò un sopracciglio e disse sprezzante: "No, signore, vi siete sbagliato. Troia di guerra."