Il coniglio Aloisio

da "Il messia meccanico"


Filippo era un abilissimo incisore ed illustratore di favole. 

Viveva solo. La sua casa era arredata come mai si era visto. Ci si aspettava che da qualche angolo o da qualche porta facessero la loro apparizione Biancaneve o Alice. 

Al centro della sua stanza da lavoro c'era una stufa a legna molto strana. 

Con tono serio, ai bambini che lo andavano a trovare, diceva che si trattava di una stufa magica. Se si bruciava dentro un disegno o una fotografia, il fumo andava a fissarsi direttamente alle nuvole. Esse si animavano come in un film, riproducendo perfettamente quello che era stato incenerito. 

Un feroce regime militare aveva preso il potere nel paese. Filippo non illustrava più favole. Eppure, era impegnato da mattino a sera. Fabbricava, gratuitamente, con grande perizia, passaporti falsi.

Con quei documenti, i perseguitati dal regime, braccati dalla polizia segreta, potevano assumere una nuova identità e fuggire in un altro paese.

Filippo era talmente abile, che poteva permettersi di farsi beffe della polizia. In un angolo del passaporto "fatto in casa", infatti, riproduceva, in dimensioni microscopiche, l'ultimo personaggio fiabesco di cui aveva illustrato le gesta, il coniglio Aloisio.

In quel freddo giorno d'inverno era impegnato, sempre senza alcun compenso, ad allestire tre passaporti, alla presenza di quelli che glieli avevano chiesto, una coppia di giovani sposi e la loro figlia, una bimba con le trecce e i grandi occhi tristi.

All'improvviso, sentì un violento rumore all'ingresso. L'illustratore ebbe riflessi pronti e buttò nella stufa i documenti, ai quali mancavano solo i tocchi finali. Nello stesso momento, la porta veniva sfondata. I poliziotti spianarono le armi. Un ufficiale aprì d'istinto la stufa. Un forte fuoco aveva già bruciato i passaporti e le foto dei tre fuggiaschi.

Dentro la canna fumaria rimbombarono quattro secchi colpi di pistola.

Ma il fumo dei passaporti bruciati, delle foto e del disegno segreto era arrivato alle nuvole.

Apparve, finalmente, in cielo il coniglio Aloisio in persona e, poi, un padre, una madre ed una bimba con le trecce ed i grandi occhi tristi.

Il coniglio fece cenno ai tre di non aver paura. Aloisio calò il suo magico cappello a cilindro sui tre, e quelli, uno dopo l'altro, sparirono all'interno con facilità.

Il coniglio si mise il cappello in testa e cominciò a correre verso la libertà.