Il principe

da "Il messia meccanico"


Tanto tempo fa, precisamente nel medioevo, in una città di cui si è perso il nome, accadde un fatto molto strano.

Nella piazza principale, proprio di fronte al palazzo del re, si sentì, un giorno, un gran botto. Si alzò una grande nuvola di polvere. Al diradarsi della nube, apparve, tutto ammaccato, uno strano veicolo ovale, mai visto prima da quelle parti. Dal suo interno uscì, tossendo, un giovane. Era bellissimo nelle sembianze e la sua pelle era di un colore blu intenso.

La giovane principessa, un po’ bruttina, che da anni era affacciata ad aspettare qualcuno che non si decideva ad arrivare, strillò per chiamare il re.

"Padre mio, ecco il principe azzurro che attendevo."

Sua Maestà si toccò la barba, e si fece pensieroso. "Quel tipo di nobile signore al quale ti riferisci arriva a cavallo, non dal cielo. E, poi, pur essendo azzurro, non è blu di pelle."

Si era trattato di un incidente cosmico, che aveva scaraventato quel giovane sulla Terra con il suo veicolo spaziale. Ma, in quei tempi bui, si parlò subito di stregoneria. La prova decisiva di un coinvolgimento del demonio in quell'arrivo, fu la parola di un paggio perennemente ubriaco. Quest’ultimo giurò che gli abiti del ragazzo puzzavano di zolfo.

Di fronte a quell'evidenza, non ci fu nulla da fare. Le autorità religiose, con il vescovo in prima fila, ed il consiglio degli anziani furono inflessibili. Era stata provata la relazione tra lo strano essere blu ed il demonio. Doveva essere messo al rogo.

Nessuno si accorse che gli occhi del giovane ispiravano dolcissimi sentimenti. Sul suo pianeta era chiamato Amore, per la sua nobiltà d’animo, i suoi sentimenti sinceri, la sua generosità.

Sul patibolo, una lacrima, di un blu più intenso della pelle, rigò la guancia del condannato. Non era il dolore per la morte imminente, ma la compassione per gente tanto cattiva.

Le ceneri azzurre della creatura piovuta dal cielo furono sepolte in un terreno sassoso e arido, lontano dalla città.

Dopo una stagione, lì spuntò un albero di rose. Fiori mai visti prima, di un azzurro carico. Ogni petalo portava una piccola venatura blu scuro. Invalse, presto, l’uso di lanciare quel fiore di sera sul balcone della prescelta, quando un giovane voleva dichiarare i suoi sentimenti ad una ragazza. Perciò fu detta Rosa d'Amore.